Indirizzare lo sdegno della popolazione nei confronti dello “stragismo fascista” è stato il modo, ritenuto più idoneo, per neutralizzare il pericolo. [senza fonte][80]. Le nostre azioni, quindi, dovranno prender di mira le strutture, i mezzi, gli uomini del regime, colpendo a tutti i livelli e non risparmiando alcun settore [...]. La testimonianza è stata interpretata sia nel senso che Fioravanti indossasse un costume tirolese, sia che fosse vestito in un modo che ricordasse l'abbigliamento dei turisti tedeschi[83]. La motivazione del depistaggio è stata identificata nell'obiettivo di celare la strategia della tensione oppure, secondo tesi minoritarie, nel proteggere Mu'ammar Gheddafi e la Libia da possibili accuse, in quanto divenuti ormai partner commerciali importanti per FIAT ed Eni[35]. Oltre alle cosiddette trame della strategia della tensione, c'è chi indica come movente la ritorsione degli ambienti dell'estrema destra. Dopo interminabili indagini giudiziarie e rinnovate ipotesi Sapevo di averlo condannato a morte, Strage di Bologna, il giudice Rosario Priore: "Chiedete a Carlos, lui potrebbe dire cose che non immaginiamo", Bologna 1980: la mano dei Servizi sulla strage, strategia della tensione in "Dizionario di Storia", Esclusivo, strage di Bologna. 2 agosto 1980: le ragioni di una strage nei più recenti atti giudiziari, 10.25, cronaca di una strage. Conferma della condanna per banda armata: Gilberto Cavallini, Valerio Fioravanti, Egidio Giuliani e Francesca Mambro. Di seguito un elenco di tutti i nomi, seguiti dall'età: Il 2 agosto è considerata la giornata in memoria di tutte le stragi, e la città di Bologna con l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 organizzano ogni anno il Concorso internazionale di composizione "2 Agosto" con concerto in piazza Maggiore[130]. Afferma, inoltre, che Licio Gelli diede 10 milioni di dollari a persone dei servizi segreti e ad appartenenti all'organizzazione Gladio, prima e dopo il 2 agosto 1980[45]. [senza fonte] Effettivamente Mara «Jeanne» Cogolli partì da Bologna all'alba di sabato 2 agosto, in compagnia dell'amico Mario Guido Naldi[95]. Follow Assolti: Massimiliano Fachini e Roberto Rinani. 2 agosto 1980 - 2 agosto 2020. Lo stragismo avrebbe quindi da sempre usato manovalanza neofascista, neonazista, criminali comuni e mafiosi e avrebbe goduto di finanziamenti esterni provenienti dall'estero (sia dalla NATO, sia dal petrolio della Libia di Gheddafi, in affari segreti con i governi di Andreotti e con l'Eni di Eugenio Cefis) e da faccendieri italiani[49]. Assolti dall'imputazione di strage: Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Sergio Picciafuoco, Roberto Rinani e Paolo Signorelli. In quell'occasione, Fioravanti avrebbe fatto anche una battuta sulla bomba («Hai visto che botto?»). Altre piste legano la strage anche alla criminalità organizzata connivente col terrorismo nero, come la Banda della Magliana. Ovviamente gli appelli a fare quadrato attorno alle istituzioni contro gli attacchi della destra si sprecarono, tutto il dibattito politico, l'informazione, la magistratura, i servizi vennero impegnati su questo fronte e Ustica cadde nell'oblio.», «Signor Presidente, da quella lapide dobbiamo togliere le parole "strage fascista", perché ciò è riduttivo e fa parte del depistaggio operato sulla strage di Bologna, diversa dalle altre stragi e che ha molto più a che fare con Ustica e con i rapporti tra Italia, Francia, Stati Uniti, i servizi occidentali e le strutture segrete. Assolti: Marcello Iannilli, Giovanni Melioli e Roberto Raho. Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 c/o Comune di Bologna - P.zza Maggiore, 6 - 40124 Bologna (IT) - Tel. Il 2 agosto 1980 la strage di Bologna, esseri umani non numeri. La bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina a uso civile)[19]. Furono 85 le vittime della strage del 2 agosto 1980 Bologna, 2 agosto 2018 – Di quanto accadde 38 anni fa si è detto molto, nonostante tanto sia ancora da accertare. Alle 10:25 del 2 agosto 1980 una bomba fece esplodere la stazione di Bologna. Siamo presenti anche a San Giovanni in Persiceto(Bo) in via dei Morti, 2 e a Crespellano(Bo) in via II Agosto 1980, 2. I due terroristi tedeschi di estrema sinistra Thomas Kram e Christa Margot Frohlich, membri delle Revolutionäre Zellen, legati secondo alcuni al gruppo di «Carlos» e al FPLP, furono iscritti nel registro degli indagati nel 2011 dalla Procura di Bologna. Ci fosse stata una bomba, qualche frammento si sarebbe trovato», Morto il generale Santovito discusso ex capo del Sismi, Strage di Bologna. L'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 si costituì il 1º giugno 1981 allo scopo di «ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta»: costituita inizialmente da 44 persone, il numero di associati crebbe fino ad arrivare a 300 elementi. Condannati per banda armata: Gilberto Cavallini, Valerio Fioravanti, Egidio Giuliani, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco. Massimo Sparti riferì di aver ricevuto una visita della coppia Mambro-Fioravanti il 4 agosto, due giorni dopo la strage. Gelli e Delle Chiaie erano amici e frequentavano alcune logge massoniche deviate e la criminalità organizzata[111]. L'Unità, nell'edizione del giorno dopo alla strage, basandosi su una presunta rivendicazione da parte dei NAR, sostenne l'idea della matrice neofascista dell'attentato[30]. Mangiameli affermò di essere stato incaricato da Stefano Delle Chiaie, che poi verrà accusato dai depistatori (o meglio, saranno due uomini legati al suo gruppo internazionale le vittime del depistaggio, Delle Chiaie sarà assolto, come per le altre stragi), di reperire armi ed esplosivo ad ogni costo, e affermò che per i primi di agosto era previsto un attentato di enormi proporzioni, come si era detto già da parte di detenuti neofascisti. La storia mai raccontata della diplomazia parallela italiana, Il piombo e la celtica. [20][21][22] L'autobus 37 divenne, insieme all'orologio fermo alle 10:25[23][24], uno dei simboli della strage. Vi furono poi collaboratori di giustizia che riportarono affermazioni – allusive alla strage – di Fioravanti e di Ciavardini, ad esempio quella in cui quest'ultimo consigliava a un'amica di non prendere il treno il 2 agosto. Dopo che le sue dichiarazioni furono rese pubbliche, a strage avvenuta, nel novembre 1980 Presilio fu accoltellato in carcere da persone incappucciate armate di coltelli da cucina e tondini acuminati[92] Dichiarò poi agli inquirenti di essere convinto che l'aggressione fosse dovuta alle sue rivelazioni, che erano state pubblicate dal settimanale L'Espresso dopo la strage[92]. Egli sostiene, come molti altri, che Bologna fu un tentativo di depistaggio per i fatti di Ustica e si definisce «fascista» anziché «neofascista» per marcare la differenza, sostenendo che le stragi non sono fasciste ma «di Stato» e «atlantiche» (nonostante l'accertata manovalanza di estrema destra, gli obiettivi non erano prettamente ideologici). Lo scoppio fu violentissimo, provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina. [69], .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}L'incriminazione e la condanna dei tre esecutori neofascisti si basò principalmente sulla testimonianza del criminale comune Massimo Sparti e del militante di destra Luigi Vettore Presilio, entrambi ex simpatizzanti del gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo (Sparti fu vicino anche alla Banda della Magliana, per la quale compì numerosi reati). La testimone afferma di aver collegato i fatti una volta letto il resoconto delle indagini in cui Fioravanti sembrava essere l'uomo della stazione. L'ipotesi scaturita da quelle indicazioni era quella di un complotto internazionale che coinvolgeva terroristi stranieri e neofascisti italiani latitanti all'estero con collegamenti in Italia[32]. Nella IX legislatura era stata insediata dal Parlamento italiano la Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia massonica P2, i cui atti sono disponibili online nel sito del Senato. Anche in questo caso, tuttavia, occorre tenere conto delle elusività di Vinciguerra, della mancanza di conferme da parte delle fonti di Angelo Izzo, nonché di alcuni elementi non chiari della deposizione Spiazzi a suo tempo messi in evidenza dalla sentenza ordinanza dei Giudici Istruttori di Bologna del 14.6.1986. «Si è visto il persistente rapporto fra Delle Chiaie e ambienti della P2 e della massoneria, messo in evidenza non solo da Vincenzo Vinciguerra, ma anche da tutti quegli elementi che legano direttamente il Delle Chiaie al Gelli e cioè i loro contatti in forma telefonica durante la latitanza del Delle Chiaie, di cui parla la Nara Lazzerini ed il loro incontro del 1989 di cui parla il teste Villone, ma soprattutto ben più significativa circostanza che i nomi di entrambi sono stati esclusi dal rapporto definitivo sul golpe Borghese. +39 (051) 253925 - Fax. Depistaggi per l'"amico" Gheddafi, Processo per le «deviazioni» del Sismi 9 anni a Musumeci, 8 e mezzo a Pazienza, Non esisteva il Super-Sismi ma un gruppo di imbroglioni, «Non ci fu super-Sismi» ma attività censurabili, "Io, Gelli e la strage di Bologna". Per cercare di raggiungere questo obiettivo, è necessario disarticolare il Sistema. Inoltre, a parte la testimone non citata in giudizio, sfilarono in aula molti sopravvissuti e nessuno ricordò costumi da tirolese alla stazione, né riconobbe i due neofascisti Mambro e Fioravanti. © Copyleft, Se copiate, citate la fonte "2 Agosto 1980" - credits   Cookie Policy, "Contributo alla verità" "Avv. Sparti in particolare non conosceva la Mambro, ma affermò che si era tinta i capelli: dopo un'indecisione iniziale affermò di aver osservato la ricrescita dei capelli e aver pensato di conseguenza. Il figlio riferì di una confessione di suo padre in punto di morte, in cui gli fu detto di essere stato costretto ad inventare la storia. Fausto Baldi", "Contributo alla verità" "Arringa pronunciata dal Prof. Avv. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta l'11 ott 2020 alle 12:23. Il 10 luglio 1980, nel carcere di Padova, il detenuto neofascista Luigi Vettore Presilio aveva rilasciato una dichiarazione al giudice istruttore Giovanni Tamburino, in cui si alludeva a un «evento straordinario» previsto per i primi di agosto, che «avrebbe riempito le pagine dei giornali»[90][91][92]. Questo sarebbe stato fatto per coprire la responsabilità della NATO, le cui forze, forse caccia inglesi e francesi col colpevole disinteresse o assenso del governo italiano, avrebbero lanciato un missile per tentare di colpire il jet privato del leader libico Gheddafi (che si trovava in volo sul Mediterraneo), centrando invece l'aereo civile italiano e un caccia libico ritrovato in Calabria. Per i giudici della Corte d'appello di Roma non esisteva il «Super-SISMI», ma una serie di attività censurabili e realizzate con fini di lucro, che non rientravano in alcuna organizzazione segreta parallela ai servizi segreti militari[39]. Possibile ritorsione contro l'Italia (palestinese, libica o NATO): da parte palestinese per la rottura del. Tutto questo risulterà essere un montaggio costruito a tavolino, utilizzando vecchie informazioni e notizie completamente inventate. La verità sull'atto terroristico più grave della storia italiana. Storia e canzoni di Fabrizio De André, Appennino di sangue. Bologna, 2 agosto 1980 Un video-choc della strage. Il settore ricostruito presenta l'intonaco esterno liscio e non «bugnato» come tutto il resto del fabbricato, in modo che sia immediatamente riconoscibile e più visibile. Il faccendiere romano Gennaro Mokbel, vicino alla banda e alla 'ndrangheta, alla massoneria deviata e al neofascismo (oltre che conoscente di numerosi importanti uomini politici, tra cui Marcello Dell'Utri)[113], affermò in un'intercettazione del 2010 di aver pagato 1.200.000 euro per far uscire di prigione Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. I due terroristi Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, neofascisti appartenenti ai NAR, sono stati riconosciuti definitivamente colpevoli,[77]. Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato, Mario Tedeschi (mandanti secondo le indagini conclusesi nel 2020)[4], La strage di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, in Italia. [...] La strage di Bologna, spostando l'attenzione pubblica sullo “stragismo fascista”, ha consentito di guadagnare tempo, di far lavorare in relativa tranquillità i depistatori militari ed i giudici romani chiamati a paralizzare le indagini sull'abbattimento del Dc-9 ad Ustica, ha avvalorato infine la tesi della bomba che, non a caso, è quella che ha retto per più tempo in contrapposizione a quella del missile.». (2012) in cui è stata ipotizzata un'unica strategia anticomunista internazionale, attuata in Grecia con la dittatura dei colonnelli, in Italia con la strategia della tensione, comprendente falsi golpe di avvertimento e reali stragi, di cui Bologna fu il culmine, e in America Latina con i colpi di Stato (Cile, dittatura argentina) dell'operazione Condor, con mandanti originari uomini dei servizi segreti anglo-americani, importanti politici italiani e stranieri. Non sarà interrogato sul ruolo dei servizi segreti a Bologna, sempre che ne sapesse qualcosa[109]. Il 2 agosto di 39 anni fa (1980) a metà mattina si verificò una strage, 85 morti e oltre 200 feriti. Per tutti gli imputati cadde l'accusa di associazione per delinquere[38]. Mentre questo movente non ha alcun senso nel 1980: quando siamo nell'Italia del Preambolo, del riflusso e del post-fordismo. ... Un giornalista dell´Unità corse giù dalle scale, ‘corri alla stazione, c´è stata un´esplosione, ci sono dei morti´». Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 c/o Comune di Bologna - P.zza Maggiore, 6 - 40124 Bologna (IT) - Tel. Ansaldi riferì di aver saputo da Mara «Jeanne» Cogolli (la redattrice della rivista clandestina Quex) di un incontro, avvenuto pochi giorni prima della strage, tra la Cogolli stessa e Fachini. Il nuovo processo ha acquisito nuovi elementi provenienti da altri processi successivi al primo, tra cui alcuni biglietti attribuiti a Carlo Maria Maggi, il leader di Ordine Nuovo veneto condannato come mandante della strage di piazza della Loggia, con i quali si istruiva Carlo Digilio (anch'egli terrorista di Ordine Nuovo e responsabile al tempo del poligono di tiro di Venezia) di consegnare a Cavallini degli esplosivi. Un minuto di silenzio per le vittime, i sopravvissuti, i loro famigliari, per chi era lì e chi doveva esserci ma non c'era. Molti anni dopo, ricordando l'ipotesi della caldaia, il magistrato Libero Mancuso disse in un'intervista televisiva che i depistaggi erano già iniziati pochi minuti dopo la strage. Il 2 agosto 1980 è un caldo sabato di esodo estivo. A questi se ne aggiunsero un'altra cinquantina. 2 agosto 1980, 40 anni fa la strage di Bologna - La strage fu il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo Dopoguerra, al culmine della strategia della tensione. La Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, insediata dal Parlamento italiano nel 1988, ha lavorato nella X, XI, XII e XIII legislatura, e i relativi atti sono tutti digitalizzati e disponibili online. Luigi Cipriani fu un forte sostenitore della tesi «atlantica», in contrapposizione alla pista neofascista, e accusò la massoneria deviata di seguire ordini e progetti anticomunisti dell'amministrazione Nixon e di Henry Kissinger, tramite la mediazione delle logge statunitensi[120]. Infine, la interpretazione in chiave politica, di attacco alla roccaforte del Pci, sarebbe essa stessa stata un depistaggio sui reali obiettivi, scaricando sulla manovalanza fascista, ampiamente infiltrata dal Sismi, le responsabilità. Ecco le verità della super-spia, Due agosto, "a un passo dai mandanti": la speranza nel giorno della memoria, Fioravanti: "Ora la Procura lavori sulla pista palestinese", Bolognesi contro Fioravanti. Fioravanti, Mambro e Ciavardini rimangono gli esecutori materiali, Strage di Bologna, ergastolo per l'ex Nar Cavallini. Vi furono poi collaboratori di giustizia che riportarono affermazioni – allusive alla strage – di Fioravanti e di Ciavardini, ad esempio quella in cui quest'ultimo consigliava a un'amica di non prendere il treno il 2 agosto. Nel 2017 la Procura di Bologna ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sui mandanti, in quanto non esisterebbero evidenze che legano gli esponenti della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani (entrambi deceduti) e suo figlio Mario, né l'organizzazione Gladio, alla pianificazione o finanziamento della strage come sostenuto nella denuncia, e non si può escludere che i NAR abbiano agito da soli, in nome del loro «spontaneismo armato» neofascista che li avrebbe spinti a rifiutare ogni collaborazione con forze da loro ritenute borghesi e colluse col «sistema» che essi volevano combattere[50]. Nonostante le critiche dell'opposizione, il sindaco, pur non ammettendo di aver accolto l'invito che veniva da una parte della sua maggioranza, così fece per tutte e cinque le celebrazioni che lo videro protagonista. Sgomenta che forze dell'apparato statale, sia pure deviate, abbiano potuto così agire, non solo in violazione della legge, ma con disprezzo della memoria di tante vittime innocenti, del dolore delle loro famiglie e con il tradimento delle aspettative di tutti i cittadini, a che giustizia si facesse.»[32]. [senza fonte] Vinciguerra ha affermato[102]: «Il 28 giugno 1980, con una telefonata al “Corriere della sera”, utilizzando la sigla dei Nar e il nome di un confidente di Questura, Marco Affatigato, si avvia il primo depistaggio, quello che pretende che il Dc-9 Itavia sia esploso per la deflagrazione al suo interno di una bomba trasportata dal “terrorista” dei Nar. Mario Tuti era un altro estremista che dal carcere spediva articoli al Naldi per la rivista Quex. Pellegrino, nell'intervista, dichiarò[119]: «Tutto questo ha un senso nell'Italia del 1969: c'erano il movimento studentesco, l'autunno caldo, Giuseppe Saragat al Quirinale, il governo debole di Mariano Rumor. 40 anni dalla strage di Bologna… lalamettalamiascelta . Intimidazione della criminalità organizzata. Il colonnello Spiazzi rilasciò il 31 luglio 1980, come dimostrato dal timbro di protocollo, un rapporto dettagliato alla direzione del SISDE su quanto riferitogli da Mangiameli e ne parlò poi, in un'intervista pubblicata dopo il 2 agosto, anche con il settimanale L'Espresso, non rivelando il nome dell'informatore, ma solo il soprannome «Ciccio»[108]. [26], «I terroristi hanno commesso un solo errore: compiere la strage a Bologna.». Un'altra ipotesi fu che Bologna servì ad avvalorare la tesi, poi totalmente invalidata, della bomba a bordo del DC-9 Itavia distrutto nella strage di Ustica, oltre a distrarre da Ustica stessa e sviare dalle responsabilità della prima strage (questa pista è nata dalle citate rivelazioni di Vinciguerra, il primo che parlò di un collegamento diretto con Ustica). Il cippo commemorativo nella stazione di Bologna contiene l'elenco delle «vittime del terrorismo fascista». Oggi è l'anniversario della Strage di Bologna: 2 agosto 1980, 23 chili di tritolo alle 10.25 fecero 85 morti e sventrarono una stazione affollata dal popolo delle vacanze. Carlo Federico Grosso", "Contributo alla verità" "stralcio dalla", "Contributo alla verità" "dai documenti del comitato pro Fioravanti - Mambro", "Contributo alla verità" "Sentenza del 16 maggio 1994". L'uomo si è dichiarato innocente e ha dichiarato anche a nome dei suoi compagni di gruppo di non avere nulla di cui chiedere perdono[70]. Quest'ultimo le avrebbe consigliato di lasciare Bologna perché stava per succedere qualcosa di grosso. Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Nel 1991 un documento cercò di attribuire la strage del 2 agosto a Gladio: il testo, datato 19 maggio 1982, era catalogato con un semplice «numero 18», riferiva che l'esplosivo usato proveniva da un deposito di Gladio, e apparivano le firme di Paolo Inzerilli (capo di stato maggiore del SISMI nel 1991) e dell'ammiraglio Fulvio Martini. I casi di Blu Notte, Strage di Bologna: gli infermieri che soccorsero le vittime riportano le loro testimonainze, Disperata corsa agli ospedali anche con gli autobus e i taxi, Bologna,2 agosto 1980: foto e video per ricordare la strage, Strage di Bologna, le Ferrovie riattivano l'orologio. In secondo luogo perché il Sismi poteva contare sull'appoggio di importanti magistrati alla Procura della repubblica. In base ai rapporti della DIGOS, e anche in base alle testimonianze e dichiarazioni dei detenuti, finirono sotto inchiesta: Roberto Fiore e Massimo Morsello, Gabriele Adinolfi, Sergio Calore[32], Francesca Mambro[32], Elio Giallombardo, Amedeo De Francisci, Massimiliano Fachini[32], Roberto Rinani, Valerio Fioravanti[32], Claudio Mutti, Mario Corsi, Paolo Pizzonia, Ulderico Sica, Francesco Bianco, Alessandro Pucci, Marcello Iannilli, Paolo Signorelli, Pierluigi Scarano, Francesco Furlotti, Aldo Semerari, Guido Zappavigna, Gianluigi Napoli, Fabio De Felice e Maurizio Neri. [71], Durante la fase istruttoria sono inoltre emersi possibili elementi di contatto fra i NAR e servizi segreti italiani, come dei numeri di telefono annotati da Cavallini riconducibili a una struttura del SISDE, e la presenza di due covi dei NAR in via Gradoli a Roma, dove durante il rapimento Moro erano basate le Brigate Rosse di Moretti, in entrambi i casi in stabili di proprietà di agenzie immobiliari collegate al SISDE. Il cecchinaggio [...], pur valido da un punto di vista tattico, non è di per sé sufficiente a mettere in crisi le istituzioni, e per questo dovrà essere affiancato, da un punto di vista strategico, a metodi di lotta di più ampia portata e di maggior coinvolgimento [...].». Prima della strage i NAR organizzarono molte azioni punitive, come l'uccisione di Mario Amato, il sostituto procuratore che aveva fatto arrestare Pierluigi Concutelli di Ordine Nuovo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio e che stava scoprendo le connessioni dei neofascisti con la malavita romana organizzata, e Bologna sarebbe quindi legata all'Italicus, che doveva passare proprio per questa stazione[118]. +39 (338) 2058295 La sentenza definitiva della Cassazione è del 23 novembre 1995: furono condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei NAR Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti, mentre hanno ammesso e rivendicato decine di altri omicidi, con l'eccezione di quello di Alessandro Caravillani di cui la Mambro si dichiara innocente.

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